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Elisa

Iadicicco

Elisa Iadicicco è una professionista
poliedrica della comunicazione. 

Si muove con agilità tra diversi professionisti, affiancando art director, copywriter, fotografi e videomaker. Nell’intervista ci parla della sua esperienza come freelance a Torino e delle sfide stimolanti e formative che affronta, dalla gestione di progetti complessi alla collaborazione con figure professionali molto diverse tra loro, come nel progetto Matabì, in cui ha dimostra la sua abilità nel coordinare un team e creare progetti con un impatto sociale.

LUCIA: CIAO ELISA, GRAZIE PER LA TUA DISPONIBILITÀ. COME STAI?
ELISA: Ciao Lucia, è un piacere. Non male, grazie. Anche se vorrei ritagliarmi più tempo per il riposo.

L: A CHE COSA STAI LAVORANDO IN QUESTO MOMENTO?
E: Al momento lavoro con Idea Ristruttura, un’impresa di ristrutturazioni, e con Panacea, una cooperativa che si occupa di produrre pane e soprattutto di insegnare la panificazione, per inserire persone svantaggiate nel mondo del lavoro.

L: QUAL È LA COSA CHE PREFERISCI DELL’ESSERE FREELANCE?
E: Come freelance ho l’opportunità di metterti in gioco al 100%. È necessario cercare attivamente clienti, stilare preventivi e mantenere una comunicazione continua con il cliente. Pur essendo tutto questo potenzialmente stressante e impegnativo, noto e apprezzo molto come queste sfide mi stiano formando, come persona e come professionista.

L: QUAL È UN PROGETTO AL QUALE SEI PARTICOLARMENTE LEGATA?
E: Sono molto affezionata a Matabì, che abbiamo sviluppato con la fondazione Agnelli. Il progetto ha come obiettivo la divulgazione di tecniche di apprendimento per le materie STEM, riducendo il gender gap nel contesto della scuola primaria. Ha avuto un grosso impatto sul mio lavoro perché per la prima volta ho avuto la possibilità di gestire un intero progetto composto da sei figure professionali.

L: INVECE, SE PENSI ALL’EVOLUZIONE DELLA TUA CARRIERA, C’È UN PROGETTO A CUI ASPIRI?
E: Amabile Jewels. Non tanto per il progetto in sé, quanto più per l’approccio imprenditoriale di Martina Strazzer: super organizzata, precisa, puntuale. Punto a crescere sempre di più e migliorare le mie capacità organizzative e strategiche.

L: PER QUANTO RIGUARDA LE TUE INFLUENZE, CE N’È QUALCUNA CHE RITIENI IMPORTANTE NEL TUO PERCORSO?
E: Trovo estremamente interessanti le analisi sui brand di Andrea Varano, e mi piacerebbe molto poter collaborare con lui in futuro. TV Therapy è un podcast dove vengono spiegati vari temi di natura psicologica attraverso le serie TV, mi piace molto e mi affascinano in generale le tematiche legate alla psicologia. Per ultimo, Il coraggio di non piacere è un libro che mi è stato di grande aiuto, e ancora oggi lo rileggo durante i miei blocchi emotivi.

L: C’È UNO STRUMENTO CHE TI DÀ UNA MANO NELL’ORGANIZZAZIONE DEL TUO LAVORO?
E: Io uso tantissimo l’app Notability sul mio iPad. Principalmente la utilizzo per prendere appunti, organizzando una cartella per ciascun cliente e creando documenti in base alle necessità. Purtroppo è difficile condividerla in modo efficace con un gruppo di lavoro. Per questo motivo, sto cercando di esplorare e capire meglio Notion.

L: COME TI TROVI A COLLABORARE CON ALTRI PROFESSIONISTI?
Per me la collaborazione fa la differenza in ogni progetto. L’opportunità di collaborare con persone che stimo professionalmente (e non solo) mi rasserena e mi consente di migliorare costantemente in ogni nuovo incarico.

Per me la collaborazione fa la differenza in ogni progetto. L’opportunità di collaborare con persone che stimo professionalmente (e non solo) mi rasserena e mi consente di migliorare costantemente in ogni nuovo incarico.

L: SE IL TUO PORTFOLIO FOSSE UNA STORIA, QUALI SAREBBERO I PERSONAGGI, I LUOGHI O GLI OGGETTI RICORRENTI? QUAL È IL FIL ROUGE CHE UNISCE TUTTI I TUOI LAVORI?
E: Se il mio portfolio fosse una storia non sarebbe mai un’unica storia ma un intreccio di storie. Tante persone diverse con passioni diverse, con necessità e fragilità diverse che devono condividere lo stesso luogo cercando di emergere senza sovrastare l’altro.

L: COME TI PIACE TRASCORRERE IL TEMPO AL DI FUORI DEL LAVORO?
E: Adoro i giochi da tavola, il true crime e i gialli. Quindi, se vi va di organizzare serate da Pangramma con Cluedo e tisanine, io ci sono!

L: HAI QUALCHE CONSIGLIO CHE VORRESTI CONDIVIDERE?
E: Sicuramente vi consiglio di dare un’occhiata ad Andrea Varano, a Monica Barengo e alle sue bellissime illustrazioni. L’Ami Rouge progetta e realizza gioielli stupendi. E per finire, il podcast puntino, in cui in parlano di contenuti, linguaggio e scrittura per l’usabilità. Me l’ha suggerito Francesca, e l’ho apprezzato molto.

L: GRAZIE ANCORA! PER FINIRE: DI CHI TI PIACEREBBE LEGGERE NEL PROSSIMO ARTICOLO?
G: Grazie a te, è stato un piacere. Vorrei leggere un’intervista su Roberto Hikimi.

Se il mio portfolio fosse una storia non sarebbe mai un’unica storia ma un intreccio di storie.

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